Le polpette della nonna
La rivoluzione delle polpette … la nostra storia!
Sì, perché le polpette, nella nostra famiglia non sono solo un secondo piatto appetitoso ma, in casa nostra, hanno fatto la rivoluzione!!!
Ho sempre vissuto la mia celiachia come se niente fosse anzi, è stata per me, un’occasione per conoscere persone nuove, iniziare a cucinare e fare i conti con una nuova realtà. Quando mio figlio Edoardo, all’età di due anni, è stato diagnosticato celiaco, a me è caduto il mondo addosso. Per la prima volta vedevo la celiachia come una malattia, pur sapendo che le probabilità erano alte, non volevo credere che anche mio figlio avesse la celiachia. Il giorno della gastroscopia di Edoardo, per me e mio marito è stato un momento difficile.
Il mio problema in fondo, non era la celiachia di per sé, ma come potevo spiegare ad un bambino di due anni, cosa poter mangiare e cosa non poter mangiare. Mi sembrava un’impresa impossibile!
Tornando a casa in macchina dall’ospedale, dentro di me c’era un vulcano di emozioni, non avevo tempo di essere arrabbiata ma dovevo pensare a qualcosa, dovevo prendere in mano la situazione. Vado a casa dei miei genitori e chiedo a mio babbo di darmi il libro di Pellegrino Artusi ‘La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene’. In quel momento, l’unica cosa che volevo e che solo il pensiero mi faceva stare bene, era cucinare a mio figlio quello che mi cucinava mia nonna.
Proprio dalle polpette volevo iniziare, il piatto classico che piace a tutti i bambini, in versione senza glutine, è vero, ma pur sempre polpette sono. Mi sentivo già più rassicurata e tranquilla, sfoglio il libro di Artusi, il mio consigliere culinario, e inizio a leggere la ricetta: “Non crediate che io abbia la pretensione d’insegnarvi a fare le polpette. Questo è un piatto che tutti lo sanno fare cominciando dal ciuco (asino)” .
Ho alzato gli occhi al cielo e ho detto “ahhh… incominciamo bene!”.
Signore e Signori, Vi presento Pellegrino Artusi e Margharet Evangelisti, una coppia tutta da ridere!
Ingredienti:
250-300 gr circa di macinato misto
due fette di prosciutto crudo
uno spicchio d’aglio tritato
un uovo
quattro cucchiaiate di parmigiano grattugiato
due cucchiaiate di pangrattato senza glutine
sale, pepe, odore di noce moscata
- Versa in una ciotola la carne, lo spicchio d’aglio tritato, aggiungi l’uovo e amalgama con le mani.
- Unisci il pane grattugiato, il parmigiano o grana, il prosciutto crudo tritato, sale, pepe e odore di noce moscata.
- Prendi un po’ di impasto e prepara le polpette, non devono essere molto grandi, anzi come dice Pellegrino Artusi schiacciate ai poli come il globo terrestre.
Il modo artusiano di cuocerle e servirle:
Passatele nel pane grattugiato senza glutine e friggetele nell’olio o nel lardo; a mano a amano che sono cotte, scolatele su carta assorbente. Poi con un soffrittino d’aglio e prezzemolo e l’unto rimasto nella padella mettetele in una teglia e guarnitele con una salsa d’uovo e limone. Questa salsa fatela a parte in una casseruolina, amalgamando insieme due uova frullate, una presa di sale e il succo di mezzo limone. Regolatevi come se si trattasse di una crema e versatela sopra alle polpette o servitela a parte.
Il modo mamma Maggie di cuocerle e servirle:
Metti le polpette in una larga padella con un filo d’olio, falle colorire da tutte le parti. Aggiungi passata di pomodoro e due dita d’acqua, chiudi con un coperchio e fai cuocere le polpette a fuoco basso. Se hai fretta porta in tavola la padella, se non hai fretta mettile in un piatto da portata con il loro sughetto.